Più flessibilità per i lavoratori bancari dell’Abruzzo e per i cittadini-clienti, molti dei quali ora sono impossibilitati a pagare le rate del mutuo o della restituzioni di un prestito. Lo chiede Lando Sileoni, segretario generale aggiunto della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), parlando con LABITALIA. “Ci sono giunte segnalazioni - dice Sileoni - che alcune banche hanno imposto ai dipendenti di sollecitare il pagamento delle rate del mutuo proprio a terremotati. Siamo subito intervenuti per bloccare questa operazione che non merita commento. E’ anche altrettanto importante che le banche prestino attenzione alle esigenze dei lavoratori, ma questo - sottolinea il sindacalista - non sempre accade. Ad esempio le Banche di Credito Cooperativo, hanno concesso circa due settimane di permesso retribuito ai loro dipendenti colpiti dagli effetti del sisma, che hanno perso la casa o vivono in tendopoli, dimostrandosi così le più sensibili. Altri gruppi bancari, invece, hanno concesso appena due giorni, e per uno che ha perso tutto, due giorni non sono niente”. Sileoni conclude con un invito, ricordando ’’la funzione anche sociale delle banche”. “Gli istituti bancari locali – dice - dovrebbero attivarsi, esattamente come abbiamo fatto noi sindacati mettendo a disposizione un fondo di 50 mila euro, per finanziare quanto più possibile la protezione civile”. “Alcune banche abruzzesi hanno sollecitato il pagamento della rata del mutuo a persone che avevano perso tutto. Una cosa scandalosa”. E’ indignato Massimo Masi, segretario generale della Uilca, il sindacato dei bancari della Uil. ’’Dopo il terremoto -dice Masi- stanno accadendo cose che non ci stanno per niente bene. Oltre al sollecito dei pagamenti, abbiamo anche saputo che alcune banche che dovevano aprire nuovi sportelli a L’Aquila hanno rinviato la decisione a data indefinita’’. Masi ricorda che ’’subito dopo il terremoto, abbiamo scritto all’Abi, una lettera, sulla quale attendiamo ancora una risposta’’. Tre le richieste sostanziali: ’’La prima - spiega ancora il segretario della Uilca - e’ quella di concedere permessi ai volontari impegnati nei soccorsi. La seconda e’ di trovare una soluzione per i dipendenti che non hanno più filiali agibili, e la terza è di considerare con molta elasticita’ la situazione dei dipendenti che vivono nelle tendopoli’’. In questa situazione difficile (talmente difficile che, dice Masi, non e’ stato possibile conteggiare con esattezza il numero dei lavoratori del credito coinvolti dagli effetti del sisma), occorrono misure concrete. ’’Mi aspetto che l’Abi - conclude Masi - proponga la sospensione del pagamento dei mutui e anche quella del pagamento delle bollette’’.
’’I soldi dell’Abi devono servire a far ripartire l’economia dell’Aquilano, che gia’ prima del terremoto viveva grandi difficolta’’’. Lo dice Graziella Rogolino, segretaria nazionale della Fisac Cgil, che minimizza su presunte richieste di pagamenti del mutuo, rivolte ai terremotati. ’’Non ci posso credere -afferma Rogolino- perche’ conosco bene le banche: forse e’ stata l’iniziativa di un singolo funzionario -ipotizza- che magari ha chiamato un numero senza neppure sapere che stava chiamando uno sfollato’’. Tra i provvedimenti annunciati dall’Abi ci sono, oltre alla sospensione del pagamento dei mutui nelle zone sinistrate, l’istituzione di un numero verde per avere l’elenco dei bancomat funzionanti e l’invito agli istituti associati a non far pagare la commissione su prelievi bancomat e bonifici nelle zone terremotate. Inoltre l’Abi dovrebbe far convogliare i fondi donati dai lavoratori (10 euro a testa con consenso firmato) sul fondo di solidarieta’ gia’ attivato dai sindacati dei bancari. Rogolino invita poi l’Abi a sedersi a un tavolo ’’di concerto tra imprese, Stato, istituti di credito e sindacati per costruire un piano di rilancio vero che interessi le filiere tradizionali della zona, come l’agroalimentare’’.
’’Per quanto riguarda le misure eccezionali che l’Abi ha dichiarato di voler adottare per le zone del terremoto, ossia la sospensione dei pagamenti dei mutui e i prelievi gratuiti, riteniamo che siano il punto di partenza’’. Lo dichiara Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba, il sindacato dei lavoratori del credito della Cisl. ’’Si tratta ora -prosegue Gallo- di andare oltre e definire un piano di finanziamenti straordinari di lungo periodo dedicati alla ricostruzione, rivolti ai lavoratori, ai cittadini, alle famiglie che hanno subito danni, a tassi e condizioni di assoluto favore’’. ’’I lavoratori bancari - ricorda il sindacalista - sono sempre stati sensibili alle concrete testimonianze di solidarietà per catastrofi nazionali ed internazionali. Hanno infatti costituito un’apposita onlus con l’Abi che anche in questa circostanza interverrà con la massima efficacia’’. LABITALIA
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