“Un modello innovativo di welfare, che potrebbe anche diventare il riferimento per gli anni futuri”. In poche parole, Enzo Mattina, presidente di Ebitemp (ente bilaterale per il lavoro temporaneo), descrive a LABITALIA l’intesa siglata tra ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, Assolavoro, l’Associazione nazionale di categoria delle agenzie per il lavoro (ex agenzie interinali), e sindacati degli atipici, Nidil Cgil, Alai Cisl, Uil Cpo, con l’assistenza tecnica di Italia Lavoro. Con l’accordo, per la prima volta in Italia, si attiva una sperimentazione della durata di un paio di mesi, che amplia la platea dei lavoratori ‘in somministrazione’ (questa la dicitura adottata dalla legge Biagi per quelli che una volta erano definiti ‘interinali’), che ora potranno usufruire di più ammortizzatori sociali. Circa 31 mila lavoratori temporanei, infatti, avranno non solo un sostegno al reddito (un contributo economico del valore di 1.300 euro), ma anche e soprattutto la possibilità di aggiornamento delle proprie competenze e di formazione, attraverso l’erogazione di voucher formativi dell’importo di 700 euro. Insomma, un sostegno attivo, che, anche attraverso proposte di impiego, permetta al lavoratore di ritrovare un posto in tempi brevi.
“Alla base dell’intervento - aggiunge Mattina - c’è la firma da parte del lavoratore dell’‘Atto di disponibilità al lavoro’, vale a dire l’assenso ad accettare eventuali proposte di lavoro. I sostegni sono, infatti, indirizzati a persone che abbiano svolto almeno 73 giorni di lavoro in somministrazione e che siano senza lavoro da almeno 45 giorni. Saranno le stesse agenzie per il lavoro a contattare le persone interessate”. La sperimentazione si avvale di un fondo di 70 milioni di euro, dei quali 50 vengono da fondi nazionali e 20 dalla bilateralità. “Per i lavoratori temporanei - spiega ancora Enzo Mattina - ci sono tre enti bilaterali: Formatemp, in cui confluisce il 4% del salario lordo del lavoratore e che si occupa di erogare formazione; Ebitemp, che raccoglie lo 0,20% del salario lordo del lavoratore e che mette a disposizione accesso al credito, sostegno al reddito, benefit come quelli per le donne in gravidanza, assistenza integrativa. Stiamo anche costituendo - annuncia Mattina - un fondo pensioni integrativo. C’è poi Ebiref, finanziato dal contributo del 4% versato dalle agenzie per il lavoro, ente che si occupa di lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle agenzie stesse, ma che svolgono mansioni temporanee”.
Il raccordo tra il sistema privato attivato dalla bilateralità e il pubblico, rappresentato da Stato e regioni, permetterà di garantire a un maggior numero di lavoratori un sostegno nei periodi di inattività, più consistente e, soprattutto, più utile alla ricollocazione. “La novità dell’intesa - sottolinea Mattina - è proprio questa sinergia: un modello che aveva già configurato il nostro contratto, ma che era tutto interno, e che oggi viene amplificato dallo Stato”. Trascorsi i due mesi della sperimentazione, dice Mattina, si valuterà se il modello ha funzionato e se l’esperienza è ripetibile”. “Nel frattempo - conclude - ci siamo assunti l’onere di fornire informazioni aggiornamenti in tempo reale al ministero, in modo tale da avere sempre un monitoraggio puntuale della situazione”. LABITALIA
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