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Enti bilaterali al centro delle relazioni industriali
20/05/2009 NP-3770

Il ruolo degli enti bilaterali è diventato importante, soprattutto negli ultimi tempi, collocandosi al centro delle relazioni industriali del paese. E’ quanto emerso dal convegno ‘Conflitto e partecipazione: il ruolo degli enti bilaterali’, promosso dall’Università degli Studi di Roma Tre - Facoltà di Giurisprudenza, in collaborazione con Adapt (Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali). “Prima - ha ricordato Gianni Baratta, segretario confederale della Cisl - il modello contrattuale tendeva verso l’antagonismo di due soggetti. Si è poi passati al cosiddetto confronto negoziale, fino ad approdare alla bilateralità, a una sorta di modello di cogestione in cui si offre un ausilio forte al sistema economico”. Per Michele Tiraboschi, ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia e presidente di Adapt, “il miglior strumento per regolamentare i rapporti di lavoro non sono le leggi, ma gli enti bilaterali”. “Si tratta - ha precisato - di uno strumento volontario, che è espressione di un diritto molto in sintonia con i nuovi mercati”. Riferendosi poi al dinamismo che contraddistingue attualmente il sistema contrattuale italiano, Tiraboschi ha osservato che “gli enti bilaterali portano una prospettiva di dinamismo e di gestione continua delle idee e, visto che si fanno carico di applicare le regole, rappresentano un elemento di novità”. Quindi, ha ribadito, “meno Stato e più autonomia nella gestione delle regole del mercato del lavoro”. “La rivalutazione del ruolo della bilateralità - ha ricordato il presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro, Natale Forlani - viene dalla destrutturazione operativa e organizzativa data dalla situazione economica del paese”. Per Forlani, “la bilateralità deve diventare l’elemento fondante dell’azione contrattuale”. “E’impensabile - ha rimarcato - ridurre la risposta, alla problematica di perdere il lavoro, al ‘pubblico’ e non puo’ essere certo il conflitto sindacale la soluzione”. “Gli enti bilaterali - ha affermato Luigi Taranto, direttore generale di Confcommercio - è un argomento che ha a che fare con una situazione importante che si sta affrontando per superare la crisi. Il modello contrattuale del ’93 un contributo storico lo ha dato, anche se poi si è rivelato inefficace. Dobbiamo dunque costruire un sistema di relazioni sindacali che premi il merito e questo lo si può fare con gli enti bilaterali”.
LABITALIA

smile99

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