News Lavoro, Imprese, Enti
Salari: sindacati favorevoli a proposta Sacconi
20/05/2009 NP-3771

Cgil a parte, coro di sì dei sindacati alla proposta del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, di legare le retribuzioni agli utili delle aziende per dare una risposta ai dati Ocse sulle retribuzioni che collocano l’Italia in coda alla classifica del salario netto. E propro sulla proposta, peraltro già ampiamente prevista dalla riforma della contrattazione, LABITALIA ha sentito le parti sociali coinvolte, a partire dai consulenti del lavoro. ‘’E’ una politica attiva del ministero del Lavoro -spiega la presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone - che noi condividiamo, perchè va verso la meritocrazia e verso la riduzione del costo del lavoro. I commenti della categoria - precisa - sono assolutamente favorevoli all’introduzione di strumenti che vanno in questa direzione. Del resto, così si rende la regolarizzazione dei rapporti di lavoro un valore e si promuove l’emersione del lavoro nero”. “Non possiamo quindi che salutare con favore questa proposta - osserva Marina Calderone - considerando che una parte del lavoro nero è figlio dell’elevato costo del lavoro che c’è in Italia”. “Non possiamo che essere favorevoli - ha detto Giorgio Santini, segretario confederale Cisl - è il motivo per cui abbiamo fatto la riforma della contrattazione. La proposta del ministro, infatti, è contenuta nella riforma in particolare nella parte in cui si parla dello sviluppo contrattuale di secondo livello. Siamo fiduciosi perchè favorisce la negoziazione di incrementi salariali collegati alla produttività e ad altri fattori relativi al buon andamento ed ai risultati delle aziende”. Tuttavia, rimarca Santini, “c’è bisogno di tempo per una sua concreta attuazione”. “Il contratto nazionale - ricorda Paolo Pirani, segretario confederale Uil - ha lo scopo di tutelare i salari dalle dinamiche inflazionistiche. La condizione salariale - precisa - è bassa e per superare questo meccanismo perverso che c’è in Italia che vede un’alta pressione fiscale sul lavoro, bassi salari e bassa produttività bisogna agire all’opposto. Quindi bassa pressione sul lavoro, alti salari e alta produttività”. Per Pirani, comunque, “va allargato il campo della contrattazione di secondo livello”. Toni diversi dal sindacato di Corso Italia. Per la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, la proposta di Sacconi è “Una risposta inadeguata”. “Un primo dato da tener presente -spiega - è l’eccesso di pressione fiscale che però non si può pensare di caricare sui lavoratori. La verità è che il fisco non fa nulla e si spera che siano i lavoratori a fare qualcosa”. Per la Camusso, inoltre, si da per scontato che “le nostre imprese siano poche produttive, ma non è così”. “I profitti solo alti - rimarca - ma qualcosa non va. La verità è che il lavoro va retribuito e riconosciuto”.
< a href=http://www.labitalia.com/articles/Tendenze%20e%20dati/26658.html> LABITALIA

smile99

STAMPA Stampa Questa Pagina
| Invia ad un Amico

[Pagina Precedente] [Chiudi Finestra
]