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Charter nautico, una passione e un’opportunità di lavoro
26/05/2009 NP-3779

Non servono lauree o capitali importanti, ma la passione per il mare, l’amore per il vento e per la vela e, magari, una barca, anche piccola. E quello che affascina molti ragazzi e ragazze, puo’, con l’arrivo della bella stagione, diventare anche un’opportunita’ di lavoro. Il charter nautico, infatti, e’ il lavoro di chi noleggia imbarcazioni da diporto, con o senza skipper o equipaggi. ‘’In Italia -spiega a LABITALIA Massimo Revello, presidente della Isyba (Italian Ship&Yacht Brokers Association), l’associazione dei mediatori marittimi- sono circa 1.800 le unita’ da diporto battenti bandiera italiana che svolgono attivita’ di locazione e noleggio in modo regolare, a cui se ne devono aggiungere circa 2.200 che, invece, la svolgono in maniera irregolare’’. Anche i dati sul valore prodotto dal settore sono importanti: ‘’Nel 2008 -dice ancora Revello- il fatturato dell’intero segmento del charter nautico e’ stato di 875 milioni di euro, di cui circa 400 prodotti dall’indotto, 360 dal noleggio e 115 dalla locazione’’. E, per il 2009, il settore sembra tenere. Anche sotto la pressione della ‘grande crisi’, si attende un fatturato di circa 805 milioni di euro, pari a un calo del 10% sul 2008. ‘’La diminuzione ha riguardato soprattutto -chiarisce Revello- yachts dai 24 metri in su presi a noleggio’’. C’e’ poi un fattore climatico: ‘’Il mercato quest’anno e’ in ritardo anche per via del lungo inverno che abbiamo avuto -ricorda Revello- ma credo che non ci saranno grandi defezioni estive’’. A soffrire di meno e’ dunque il charter di piccolo cabotaggio, proprio quello che puo’ offrire anche interessanti prospettive di lavoro. ‘’Per diventare mediatore marittimo -spiega ancora Revello- basta sostenere un esame di abilitazione professionale presso la locale Camera di commercio. Come associazione, seguiamo molti giovani nell’avvio di questa professione, in un percorso che all’inizio magari viene preso sottogamba, ma che, poi, diventa via via sempre piu’ coinvolgente’’. ‘’I capitali da investire nell’avvio di un’attivita’ di mediatore marittimo e dunque anche di charter nautico da diporto sono in funzione della formula societaria scelta -conferma ancora l’esperto- ma per l’organizzazione piu’ semplice, cioe’ la ditta individuale, le spese sono minime’’. Ricapitolando, oltre all’indispensabile natante, servono: un telefono, un pc collegato ad un Adsl, un software dedicato, una sede. ‘’In tutto -riassume Revello- si tratta di un investimento iniziale che oscilla tra i 5.000 e i 10.000 euro, cifra abbastanza alla portata di tutti’’. Se, invece, si vuole aprire una societa’ armatrice di locazione e noleggio di barche da diporto (la si puo’ fare con barche di proprieta’ o di terzi), anche qui si sceglie la formula piu’ adatta, ci si iscrive alla Camera di commercio, e nel momento in cui si acquisiscono le unita’ di navigazione, si registrano alla Capitaneria di Porto. E poi, buon vento a tutti.
LABITALIA

smile99

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