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Istat, cresce la disoccupazione nel primo trimestre 2009 (-204 mila posti)
19/06/2009 NP-3798

Resi noti i dati Istat sulla disoccupazione in Italia nel primo trimestre 2009 che arriva al 7,9%, in rialzo rispetto al 7,1% dello stesso periodo del 2008. Sono 204 mila i senza lavoro in più rispetto allo stesso periodo del 2008, pari allo 0,9%. Rispetto invece al quarto trimestre 2008, al netto dei fattori stagionali, il tasso di disoccupazione aumenta di tre decimi di punto. Contestualmente, il calo è maggiore per la componente italiana (426 mila unità), mentre si registra la crescita di 222 mila unita’ nella componente straniera. Destagionalizzando i dati e confrontandoli con il quarto trimestre 2008, l’occupazione nazionale registra una flessione dello 0,3%. La spiegazione, secondo l’Istat, si spiega con il calo nell’occupazione autonoma delle piccole imprese, con l’occupazione a termine e nella riduzione del numero dei collaboratori. Gli occupati compresi nella fascia di età 15-64 anni scendono di nove decimi di punto rispetto al primo trimestre 2008, portandosi al 57,4%. Il tasso di attività nel primo trimestre 2009 si posiziona al 62,4 per cento, in discesa di quattro decimi di punto rispetto a un anno prima. Alla flessione del livello di attivita’ della componente maschile (dal 74,0 per cento del primo trimestre 2008 al 73,6 per cento) si associa quella della componente femminile (dal 51,6 per cento al 51,3 per cento). A livello territoriale, alla lieve riduzione del tasso di attività nel Nord e nel Centro si accompagna la sensibile flessione nel Mezzogiorno (dal 52,1 al 51,2 per cento) che riguarda entrambe le componenti di genere. Il calo dell’occupazione mostra una diminuzione della componente maschile (-1,2%, pari a -162 mila unità) mentre una flessione più lieve si registra tra le donne (- 0,4%, pari a - 42mila unità). In ogni caso, sia uomini che donne scontano l’aumento della disoccupazione, (rispettivamente -258.000 e -168.000 unità) a fronte del perdurante sviluppo dell’occupazione straniera (nell’ordine, 96.000 e 126.000 unità). A livello territoriale, al restringimento della base occupazionale nel Nord e nel Centro si associa una nuova forte riduzione nel Mezzogiorno, in particolare tra gli uomini. Rispetto al 2008, il tasso di disoccupazione aumenta di 1,1% per gli uomini e di 0,5% per le donne, attestandosi sui valori rispettivamente di 6,8% e 9,5%. Nel Nord l’innalzamento dell’indicatore (dal 4,0 al 5,1%) riguarda sia gli uomini sia le donne; nel Centro il tasso di disoccupazione si porta al 7,6 per cento dal 6,1 per cento di un anno prima, a sintesi di una crescita di analoga entita’ per la componente maschile e per quella femminile. Nel Mezzogiorno il rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro risulta pari al 13,2 %, appena due decimi di punto in piu’ rispetto al primo trimestre 2008. La crescita riguarda esclusivamente gli uomini. Per gli stranieri il tasso si porta, nel primo trimestre 2009, al 10,5 percento dal 9,5 % di un anno prima. In aumento le persone in cerca di occupazione, dato che registra il quinto aumento consecutivo, portandosi a 1.982.000 (+221.000 unità, pari a +12,5% rispetto al primo trimestre 2008). Sono maggiormente gli uomini che cercano lavoro (164 mila unità) rispetto alle donne (57 mila unità). L’incremento della domanda di lavoro riguarda soprattutto il Nord e il Centro, mentre al sud resta stabile la disoccupazione a cui si associa l’espansione dell’inattività. Nella componente maschile, buona parte dell’allargamento dell’area della disoccupazione coinvolge, come nel precedente trimestre, gli ex-occupati nel Nord (+72.000 unità), nel Centro (+33.000 unità) e nel Mezzogiorno (+30.000). Lieve rialzo, invece, per l’offerta di lavoro: nel primo trimestre 2009, rispetto allo stesso periodo del 2008, si è registrato un incremento dello 0,1% (17 mila unità), dato che però registra una riduzione dello 0,1% al netto dei fattori stagionali. La marginale crescita su base annua dell’offerta di lavoro sintetizza la completa stabilità della componente maschile e l’incremento dello 0,2 per cento di quella femminile. Alla positiva dinamica registrata nelle regioni settentrionali (+0,7 per cento, pari a 90.000 unità) e in quelle centrali (+0,8 per cento, pari a 39.000 unità) si contrappone la riduzione del Mezzogiorno (-1,5 per cento, pari a -112.000 unità). In tale area la diminuzione interessa sia l’offerta di lavoro maschile (-1,4 per cento, pari a -68.000 unità) sia quella femminile (-1,7 per cento, pari a -44.000 unità). “Il dato di disoccupazione al 7,9% segnalato dall’Istat rappresenta un dato inferiore alle attese, inferiore a ciò che potevamo temere” ha commentato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che ha aggiunto: “Questo dato significa che funziona il mantenimento diffuso del rapporto di lavoro attraverso i contratti di solidarietà e la cassa integrazione”. Di diverso avviso il responsabile lavoro del Pd, Cesare Damiano: “Un nuovo allarme viene dall’Istat. Per la prima volta dopo 14 anni, l’occupazione è in calo in Italia. Tutto questo si aggiunge alle cattive notizie che riguardano debiti, esportazioni e cassa integrazione. Tutte le associazioni del lavoro e dell’impresa, oltre che gli osservatori più attendibili, sono concordi nel ritenere che l’autunno purtroppo ci riserverà brutte sorprese. Il tempo per agire prima dell’estate è breve e il governo continua a barcamenarsi fra false illusioni e silenzi imbarazzanti”.
LABITALIA

smile99

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