I dati dell’Istat indicano una contrazione dei lavoratori attivi, ma, fortunatamente, in maniera minore rispetto a quello che potevamo temere”. Così il ministro del Lavoro, Politiche sociali e Salute Maurizio Sacconi, ha commentato nel corso di una conferenza stampa alla sede di via Veneto a Roma, i dati sulle forze lavoro diffusi questa mattina dall’Istat. “Il fatto che – ha proseguito Sacconi - ora l’Italia registri una disoccupazione al 7,9% ci deve preoccupare, ma – ha sottolineato il ministro - per fortuna non raggiunge i livelli di disoccupazione di altri paesi simili al nostro”. Il ministro ha ricordato che il nostro paese, fino a pochi anni fa “aveva un tasso di disoccupazione al 12%”. Per questo, dice ancora Sacconi, “pur immersi nella straordinaria crisi globale registriamo il 7,9%”.
Il ministro Sacconi ha poi lanciato un appello ai giovani: “Noi dobbiamo invitare – ha detto - soprattutto i giovani ad accettare qualunque lavoro, in tempo di crisi, è importante non trascorrere inattivi questo periodo”. E dai dati Istat, secondo il ministro , non arrivano dati positivi sulle nuove generazioni: “I dati ci dicono – ha ricordato il ministro - che cresce l’occupazione negli ultra cinquantenni e questo è un fatto positivo, mentre, purtroppo, diminuisce nei più giovani con contratto a termine”. Ma, ha sottolineato il ministro, “crescono i lavori degli immigrati perchè –ha sottolineato - molti lavori vengono rifiutati dagli italiani”. Sacconi, ha quindi annunciato che il governo sta studiando ulteriori misure per proteggere i lavoratori dagli effetti della crisi. “Ci prepariamo a sostenere l’occupazione – ha detto - anche con altri strumenti e a rafforzare la ‘cassetta degli attrezzi’. In particolare – ha spiegato - pensiamo ad un premio di occupazione o ad un premio per chi si mette in proprio”. Sacconi ha poi spiegato che si tratta di un premio di incentivazione che potrebbe andare a quelle aziende che tengono dentro di se i lavoratori, nonostante la caduta della produzione, o un premio per coloro che si mettono in proprio. In entrambi i casi, ha specificata il ministro, “si tratterebbe di misure a costo zero”.
Durante la conferenza stampa, Sacconi ha anche parlato di sanità. “Se sulle pensioni – ha detto- continua l’attività di monitoraggio per verificare la sostenibilità del sistema, c’è invece un’emergenza che riguarda la spesa per la sanità”.“Per la sanità – ha detto - giugno e luglio saranno due mesi decisivi.La stima del disavanzo strutturale – ha aggiunto - in atto nelle sei Regioni centro-meridionali, e cioè Abruzzo, Lazio, Molise, Campania, Sicilia, Calabria ammonta a circa 3-3,5 miliardi di euro, e per questo tra giugno e luglio dobbiamo verificare se queste Regioni hanno preso le decisioni giuste per azzerare il disavanzo di bilancio entro il 31 dicembre 2009, o se, altrimenti, vanno commissariate”. Sacconi ha quindi concluso: “Altrimenti non diventa più credibile nemmeno il rispetto dei criteri di gestione equilibrata che hanno adottato le altre Regioni”. LABITALIA
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