Offrire un’informazione completa della disciplina di tutela della persona disabile nel suo percorso lavorativo, dal momento di accesso al lavoro alla conclusione del rapporto. Affrontando anche i punti di crisi e le possibili soluzioni. Questa la ‘mission’ che si propone il libro ‘Disabilità e Lavoro’, realizzato da Carmen La Macchia, professore associato di Diritto del lavoro all’Università di Messina, per Ediesse, con la prefazione del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, presentato oggi durante un convegno presso la sede nazionale del Cnel a Roma. Il libro, diviso in diversi saggi curati da studiosi italiani e stranieri, non prende in considerazione solo l’ordinamento italiano, ma ‘apre’ anche una ‘finestra’ sugli ordinamenti dei altri paesi, con un occhio particolare all’Europa e alla normativa comunitaria. “Questo libro - ha spiegato La Macchia - è il primo passo di un lungo e importante percorso culturale. E’ necessario promuovere un testo unico che sia riorganizzativo dell’intera materia e non semplicemente compilativo”. ‘Disabilità e lavoro’ individua e mette in rilievo le misure più adeguate a valorizzare la persona, i suoi diritti e l’effettivo esercizio degli stessi. A corredo del volume un’accurata appendice commentata della legislazione europea, italiana e regionale e della prassi amministrativa, nonchè degli orientamenti giurisprudenziali più significativi.
Alla presentazione del libro ha partecipato Livia Turco (Pd), membro della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, che ha sottolineato il grande calo di attenzione sul tema disabilita’, anche a livello istituzionale. “Bisogna - ha detto Turco - rilanciare una politica complessiva di tutela della persona disabile, di integrazione socio-sanitaria e, al contempo, fare in modo che l’inserimento lavorativo della persona disabile non venga più vissuto dal datore di lavoro come un balzello per l’impresa”.
Carmelo Porcu (Pdl), membro della Commissione Affari sociali della Camera, sostiene invece “la necessità che le diverse associazioni impegnate sul campo inizino a parlare insieme, con una voce sola”. “Solo così - ha sottolineato Porcu - il Parlamento potrà diventare più sensibile e sentirsi maggiormente sollecitato ad adottare adeguate misure normative. E il diritto al lavoro - ha concluso l’esponente politico – è senz’altro ciò che consente alla persona disabile di acquistare il maggior grado di libertà e di dignità”. Luigi Giacco, della onlus ‘Lega del Filo d’oro’, ha evidenziato il pericolo di una visione ‘pietistica’ del disabile: “I diritti esigibili - ha detto - non devono diventare concessioni. E’ importante un’integrazione socio-sanitaria che garantisca al disabile un percorso unico di tutela: dalle cure mediche alla riabilitazione al reinserimento sociale”. E timorosa degli effetti della crisi economica sui diritti e le tutele dei disabili si è detta Vera Lamonica, segretaria confederale Cgil, intervenuta al dibattito. “Non dobbiamo fare in modo - ha detto Lamonica - che la crisi scateni una ‘guerra tra poveri’ in cui entrano in conflitto gli interessi dei soggetti più deboli. Per questo - ha aggiunto - siamo chiamati, tutti, sindacato in primis, a formulare un’adeguata risposta alla crisi che ponga al centro i diritti di cittadinanza e, quindi, anche i diritti della persona disabile”. E i diritti, secondo il segretario confederale Cgil, “si garantiscono principalmente attraverso tre strumenti: un adeguato quadro normativo, forti risposte sul territorio, risorse economiche”. “E non bisogna dimenticare - ha concluso Lamonica - le fortissime disparità in termini di diritti tra Nord e Sud Italia, disparità che diventa ancora più marcata nel caso delle persone disabili”.
E Franco Carinci, ordinario di Diritto del lavoro all’Università di Bologna, ha sottolineato la necessità di “garantire azioni positive che permettano di restituire alle persone disabili una maggiore pienezza dei diritti di cittadinanza”. “Bisogna - ha aggiunto - diversificare le azioni di tutela perchè diversificate sono le forme di disabilità. E se sopraggiunge un momento di crisi - ha concluso - come quello che sta attraversando oggi l’Italia, la disabilità non deve diventare un problema marginale. LABITALIA
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