Un totale di 3.513 assemblee, 80.543 lavoratori votanti, di cui 77.115 favorevoli (95,74%), 1.080 contrari (2,92%) e 2.348 astenuti (2,92%). Sono i numeri della consultazione organizzata nei territori e sui luoghi di lavoro dalla Fillea-Cgil sulla propria piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’edilizia, e presentati durante una conferenza stampa nella sede della Cgil nazionale, a Roma, in corso d’Italia, dal segretario generale del sindacato di categoria, Walter Schiavella, e dal segretario nazionale, Mauro Macchiesi. La piattaforma per il rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo 31 dicembre, e che riguarda un milione e 200 mila addetti, è per la prima volta distinta rispetto agli altri sindacati di categoria di Cisl e Uil. Al centro della piattaforma, tre punti fermi: salari, diritti e sicurezza.
Per quanto riguarda i salari, nella piattaforma si tiene conto dell’andamento del settore, ma in coerenza con il principio della difesa dei redditi dall’inflazione reale per il triennio 2010-2012 e, per la parte normativa, dei rimandi inattuati del contratto del 18 giugno 2008. La richiesta del sindacato è di 143 euro per il lavoratore di secondo livello (parametro 117, che rappresenta il parametro di addensamento medio del settore), a cui si aggiungono, per i livelli 1 e 2, rispettivamente 15 e 10 euro come Edr (elemento distinto dalla retribuzione) a parziale recupero della perdita di potere d’acquisto subita nel corso degli ultimi anni. Nel documento si richiede anche di portare l’Eet (Elemento economico territoriale) al 12% della paga base, pari a un incremento di 50,57 euro al 2° livello, e di definire le code contrattuali dell’accordo del 18 giugno 2008.
Il sindacato richiede quindi l’istituzione, per le materie normative riguardanti la sicurezza, l’informazione e la formazione professionale, l’unicità di cantiere in capo all’impresa principale. E Fillea chiede anche di definire una regolamentazione per l’elezione, la formazione e le agibilità del rappresentante dei lavoratori alla sicurezza territoriale. In materia di formazione, il sindacato ritiene necessario, da un lato, stimolare la vocazione degli operai alla propria crescita professionale e, dall’altro, intervenire per meglio comprendere le situazioni già in essere, che non sono attualmente riconosciute. Con questo obiettivo, Fillea chiede che al lavoratore inquadrato nel 1° livello da almeno 12 mesi, anche se in diverse aziende, e che perfezioni la propria professionalità con un percorso formativo di 24 ore con i parametri definiti dal Formedil nazionale, venga erogato +7% in paga base. E Fillea avanza, inoltre, la proposta del passaggio di alcune figure operaie al quinto livello retributivo. In particolare, per capi specialisti in possesso di patentino per operare su macchine complesse; per caposquadra di elevata professionalità che possiede elevate e consolidate conoscenze tecnico-pratiche e che è in grado di intervenire, con competenza, su qualsiasi tecnologia inerente la propria specializzazione. Inoltre, nella piattaforma della Fillea, si chiede di demandare alla commissione prevista dall’articolo 77 del contratto precedente, oltre a quanto già previsto, il riconoscimento della polivalenza quale criterio per il passaggio ai livelli superiori dei lavoratori inquadrati nel 1°, 2° e 3° livello.
Per quanto riguarda gli impiegati, il sindacato chiede che, in caso di assunzioni a tempo indeterminato, le imprese ricorrano in via prioritaria ad assumere personale precario. Cioè quei lavoratori che abbiano già prestato attività lavorativa con contratti a termine full e part time, contratti a progetto, collaborazioni coordinate e continuative, e somministrazione nella stessa azienda, con la stessa qualifica e mansione per più di sei mesi. Sempre per gli impiegati, Fillea chiede la rivalutazione degli scatti di anzianità del 20% e di facilitare il diritto alle 150 ore per frequentare corsi di perfezionamento e di alta specializzazione. Per i quadri si chiede che venga riconosciuta una indennità pari a 160 euro, non riassorbibile. In ambito di politiche di genere, l’organizzazione sindacale avanza la proposta di promuovere e facilitare i percorsi di carriera e la qualità del lavoro femminile, per dare massima importanza alla crescita e alla qualità dell’occupazione femminile. In particolare, si richiede il riequilibrio delle posizioni femminili nei ruoli e nei livelli di responsabilità, con particolare riguardo alle lavoratrici in rientro dalla maternità; forme di flessibilità degli orari e strumenti di conciliazione (congedi parentali); costituzione di commissioni paritetiche provinciali. Nella piattaforma, una parte è dedicata anche ai lavoratori migranti. La Fillea chiede, infatti, che le parti nazionali, in base a quanto previsto nello specifico capitolo del contratto del 18 giugno 2008, costituiscano un coordinamento operativo di scopo dei tre enti nazionali (Cnce, Formedil, Cncpt), in modo da realizzare dei moduli operativi per attuare corsi di lingua italiana, e formazione specifica, dedicata ai migranti, negli enti pubblici o nelle scuole edili. La proposta prevede per i lavoratori stranieri anche un percorso formativo per il riconoscimento dei requisiti professionali acquisiti nei paesi d’origine, e di aumentare i 3 giorni di ‘congedo per eventi e cause particolari’, riconoscendo il diritto a ulteriori 2 giorni di permesso non retribuito. E per la previdenza integrativa la Fillea, per agevolare l’iscrizione dei lavoratori a ‘Prevedi’, chiede la mutualizzazione dei costi a carico delle imprese con un contributo pari allo 0,30% della retribuzione, e di istituire una prestazione aggiuntiva per tutti coloro che percepiscono il premio Ape, nella misura del 10%, che verrà accantonato presso il fondo ‘Prevedi’ a favore dei lavoratori. Prevista anche l’attivazione della delega per il prelevamento della quota del lavoratore che aderisce delle somme accantonate presso le Casse Edili, che provvederanno a fornire al lavoratore la necessaria certificazione utile ai fini fiscali. Inoltre si chiede di sottoscrivere, tra le parti nazionali, un protocollo per rendere certe e puntuali le procedure delle Casse edili sui versamenti a ‘Prevedi’, garantendo anche la continuità dell’adesione, in caso di cambio di impresa, e di incaricare le Casse Edili, sotto il coordinamento della Cnce, di promuovere azioni mirate a incrementare le adesioni al Fondo.
LABITALIA
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