Cambiano le norme che regolano l’attività dei fondi interprofessionali: aumentano le risorse per la spesa di gestione e si abbassano, conseguentemente, quelle per l’attività formativa di imprese e lavoratori. Lo denuncia il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in una lettera inviata al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e dell’Economia, Giulio Tremonti. “Ci risulta l’esistenza - scrive il dirigente sindacale - di un decreto interministeriale, già firmato dal ministro del Lavoro e in attesa di firma del ministro dell’Economia, con il quale si modificano le norme che regolano l’attività dei fondi interprofessionali. In particolare, il decreto interverrebbe aumentando la percentuale di risorse per la spesa di gestione dei fondi abbassando quindi conseguentemente le risorse per l’attività formativa di imprese e lavoratori”. Se così fosse, sottolinea Fammoni, “la Cgil non condividerebbe questo merito che invece di incentivare un processo di razionalizzazione della gestione e di rigore nelle spese, di cui spesso si parla a parole, penalizza un necessario atteggiamento virtuoso”. Riteniamo quindi necessario - conclude - che il governo assuma un atteggiamento coerente con il merito e con il metodo, blocchi il decreto in discussione e apra una riflessione sulla materia”. LABITALIA
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