Una vertenza difficile: cinque regioni e cinque stabilimenti interessati, la presenza e la determinazione incombente di una proprietà (il fondo americano di investimenti ‘Bain Capital, ndr) mai conosciuta né dal sindacato né tanto meno dalle istituzioni, naturalmente poco incline ad approcci industriali o a risvolti sociali, ma attenta esclusivamente a utili e profitti”. Così Francesco Fontanelli, segretario nazionale del sindacato di categoria Filcem-Cgil, commenta l’intesa raggiunta al ministero dello Sviluppo Economico sul piano di riorganizzazione aziendale per la Ideal Standard, la multinazionale americana della ceramica sanitaria, presente in Italia con cinque stabilimenti di produzione e uffici commerciali nella sede di Milano.
“Grazie però alla determinazione dei lavoratori, al movimento sindacale, al coinvolgimento di amministrazioni e istituzioni - ricorda - è stata siglata al ministero dello Sviluppo economico l’ipotesi di accordo, da sottoporre all’approvazione dei lavoratori, tra i sindacati del settore Filcem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem-Uil e il gruppo Ideal Standard, finalizzato al rilancio del gruppo al fine di riconquistare quote di mercato e tutelare i livelli occupazionali. L’ipotesi di accordo prevede una sostanziale modifica del piano industriale 2010-2012 presentato a luglio, con un aumento dei volumi, la permanenza di alcune produzioni e il recupero di investimenti industriali di 15-20 milioni di euro e di 25 milioni di euro per la parte commerciale, che scongiurerebbe la ‘fuga’ della multinazionale dal nostro paese e dovrebbe gettare le basi per una ripresa della produzione con maggiori indici di competitività”.
Sul fronte occupazionale, dice il sindacalista, “l’iniziale dichiarazione di eccedenza di 650 lavoratori è stata ridotta a 410, ma un’ulteriore riduzione degli esuberi potrà essere raggiunta attraverso accordi locali mirati a operazioni di efficientamento e risparmio di costi”. Per i lavoratori degli stabilimenti di Trichiana (Belluno), Orcenico (Pordenone), Roccasecca (Frosinone) e per quelli degli stabilimenti di Brescia e Gozzano (Novara) che saranno ricollocati, Ideal Standard rinuncia al ricorso alla cassa integrazione straordinaria (annunciata il 2 luglio scorso) e concorda con i sindacati di ricorrere all’istituto del contratto di solidarietà (oltre 1.000 i dipendenti interessati) per due anni, a partire dal 1° gennaio 2010. Per i lavoratori di Brescia e Gozzano, che non saranno interessati da ricollocazioni, e per i lavoratori di Milano verrà invece applicata la cigs per cessazione e per crisi. Quanto ai lavoratori di Brescia, Ideal Standard si impegna a realizzare, d’intesa con le amministrazioni locali, e attraverso un tavolo istituzionale locale, un polo logistico del gruppo nel comune di Brescia, con l’eventuale intervento di un partner leader proprio nella logistica.
“Un primo passo importante che - auspica Fontanelli - i lavoratori sapranno apprezzare e valorizzare in quanto risultato sofferto, che richiederà sacrifici, ma anche un risultato ottenuto con determinazione, e senza mai lasciare niente al caso, con l’impegno e la passione di tutti”. Il 25 novembre al ministero del Lavoro si dovrà definire il contratto di solidarietà, “ma prima di allora si dovranno anche concordare con l’azienda - conclude il sindacalista - tutti quegli strumenti utili e necessari alla gestione dell’accordo e del suo impatto sui lavoratori, a partire dall’integrazione al reddito, e fino agli incentivi alla ricollocazione e alla mobilità”.
E dal Friuli Venezia Giulia arriva una rassicurazione per i lavoratori: nei prossimi due anni, nessun dipendente di Ideal Standard del Friuli Venezia Giulia sarà licenziato. E’ questo, infatti, il più importante risultato ottenuto a seguito dell’accordo, come ha sottolineato il vicepresidente della regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, che in qualità di assessore alle Attività produttive ha seguito personalmente la lunga trattativa. “Grazie all’impegno di tutti - ha sottolineato il vicepresidente - a fronte di 180 esuberi annunciati in Friuli Venezia Giulia, nei prossimi due anni non ci saranno licenziamenti, per effetto della sottoscrizione dei contratti di solidarietà in cui verrà mantenuto un livello salariale accettabile senza intaccare la parte fissa del reddito dei lavoratori”. Il risultato raggiunto, che permette di superare nel breve periodo il rischio di licenziamenti, precede ulteriori ammortizzatori sociali come la cassa integrazione per il medio periodo e permette anche di guardare in prospettiva alle possibilità di un recupero del mercato specifico.
“Sono soddisfatto: dopo sei mesi di concertazione - ha dichiarato ancora Ciriani - l’impegno di tutte le forze coinvolte, del sottosegretario Stefano Saglia e dei sindacati regionali in primis, ha permesso di scongiurare licenziamenti che avrebbero messo in ginocchio il tessuto economico non solo di Orcenico ma di una rilevante parte del Pordenonese. Ora, come concordato nel corso dei numerosi colloqui con la dirigenza di Ideal Standard, organizzeremo un incontro a Pordenone con l’amministratore delegato, Domenico Antetomaso, per ricercare ulteriori soluzioni rivolte a consolidare l’importanza strategica dello stabilimento di Orcenico”. LABITALIA
|