Torna ad aumentare, nel 2008, dopo nove anni, il numero delle persone in cerca di occupazione, attestandosi a 1.692.000, 186.000 in più rispetto al 2007 (+12,3%). Nel 2008, si contano 23.405.000 occupati, 183.000 in più rispetto all’anno precedente (+0,8% in termini percentuali) e il tasso di disoccupazione sale al 6,7% dal 6,1% del 2007. Sono i dati che emergono dall’Annuario statistico italiano dell’Istat. Anche nel 2008, l’ampliamento della base occupazionale riflette il contributo determinante offerto dagli stranieri, per un totale di 249.000 unità. La quota di lavoratori stranieri sugli occupati sale, infatti, dal 6,5% del 2007 al 7,5%. L’occupazione femminile continua ad aumentare (+1,9%), mentre quella maschile rimane invariata, dopo dieci anni di ininterrotto trend positivo.
Il tasso di occupazione, dopo la crescita registrata nel 2006 e nel 2007, rimane stabile al 58,7%, pur restando ben al di sotto del dato medio della Ue (65,9%); e, se il tasso di occupazione maschile scende dal 70,7% al 70,3%, quello femminile aumenta dal 46,6% al 47,2%. Sul piano settoriale, il numero degli occupati scende nel settore agricolo (-3,1%, pari a -28.000 unità) e nell’industria in senso stretto (-1,2%, pari a -63.000 unità); aumenta, invece, nel terziario (+1,7% e 260.000 unità). Nel settore delle costruzioni, dopo la battuta di arresto del 2006 e il nuovo incremento del 2007, il ritmo di crescita è stato moderato (+0,7%, pari a 14.000 unità).
Guardando la posizione professionale, l’incremento dell’occupazione è da ascrivere esclusivamente ai lavoratori dipendenti (+1,6%, pari a 279.000 unità), mentre per gli indipendenti si accentua il calo iniziato nel 2007 (-96.000 unità, ovvero 1,6% in meno). La crescita dell’occupazione alle dipendenze riguarda sia gli assunti con contratto a tempo indeterminato (+1,5%, pari a 224.000 persone) sia quelli a termine (+2,4%, pari a 55.000 persone). E il lavoro a termine continua ad essere più diffuso tra le donne e i giovani fino a 34 anni. LABITALIA
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