Poco più del 21% degli stage si conclude con l’offerta di un lavoro, e solo nel 2,3% dei casi a tempo indeterminato. Mentre nel 5,6% il lavoro offerto a conclusione del tirocinio è a tempo determinato e, sotto forma di contratto a progetto o collaborazione occasionale, nel 6,4% e 6,8% delle proposte rispettivamente. Dunque, oltre la metà degli stage (52,5%) si chiude con una stretta di mano e nel 17,4% dei casi con una proposta di proroga. Sono i risultati emersi dal sondaggio condotto, su quasi 3.000 stagisti italiani, dall’Isfol e da ’Repubblica degli stagisti’, testata giornalistica online nata nel 2007 in forma di blog e dedicata agli stagisti e più in generale al mercato del lavoro per i giovani. Tra gli stagisti intervistati, poi, sembra che la possibilità di un contratto di lavoro sale al 24,3% quando lo stage è stato effettuato dopo la laurea specialistica e al 28,4% se costituisce il completamento di un percorso di qualifica professionale.
"Lo stage rappresenta un fondamentale strumento per favorire le fasi di transizione alla vita attiva - spiega il direttore generale dell’Isfol, Domenico Sugamiele - essendo formativo per il primo ingresso al lavoro e orientativo per il completamento della formazione. Per queste ragioni, ne andrebbero meglio regolamentati gli aspetti relativi alla durata, limitandone la frequente reiterazione. Inoltre, la normativa che regolamenta lo stage dovrebbe sostanziare gli aspetti formativi e professionalizzanti con attestazione delle competenze acquisite da poter inserire nel libretto formativo di ciascuno. Si stanno muovendo in quest’ottica alcune fra le Regioni più attente al cambiamento, come ad esempio il Veneto e l’Emilia Romagna, che hanno ridefinito in apposite leggi regionali limiti, diritti e doveri degli attori e dei promotori dell’esperienza di stage".
Ogni anno, in Italia, vengono attivati non meno di 400mila stage. Per questo, è molto più facile per i ragazzi italiani trovare un primo e poi un secondo e un terzo stage che un primo lavoro. Quasi la metà dei 3.000 giovani che hanno risposto al sondaggio (48,4%) ha effettuato un primo stage, il 32,7% ne ha seguiti due, il 13% tre, il 3,9% quattro, l’1,2% cinque e lo 0,7% addirittura più di cinque.
Quasi un tirocinante su cinque ha al suo attivo tre o più stage (18,9%). Tra questi, che si potrebbero definire ’serial stagisti’, la componente femminile è circa tre volte quella maschile a conferma delle maggiori difficoltà delle donne a inserirsi stabilmente nel mercato del lavoro, ma anche della maggiore intraprendenza delle ragazze rispetto ai maschi.
Ma chi è lo stagista-tipo? In più di due casi su tre è una donna (69%), ha un’età compresa tra i 25 e i 30 anni (68%) e ha conseguito una laurea, specialistica nel 44,6% dei casi e triennale nel 27,1%. Una quota non trascurabile dei tirocinanti che hanno risposto all’indagine ha conseguito un diploma di master (13,7%). Nelle aspettative iniziali, i giovani intervistati ammettono di aver intrapreso uno stage soprattutto per trovare un lavoro (33,2%) e mettere a punto un proprio percorso professionale (9,3%). Il 24,1% ha intrapreso uno stage per completare la propria formazione, per orientarsi nel mondo delle professioni (18,5%) o per ottenere crediti formativi (12,5%). )
Il 37% degli stage è stato effettuato in imprese di piccole dimensioni (fino a 49 dipendenti), il 22% nelle grandi aziende (con più di 250 dipendenti), mentre nelle medie imprese ha svolto lo stage soltanto il 13% dei tirocinanti. Le grandi imprese solo nel 42% dei casi hanno lasciato andar via gli stagisti (contro il 54% delle piccole) senza una proposta di proroga (26% degli stage prorogati nelle grandi rispetto al 12% nelle piccole imprese).
Se il totale dei contratti offerti a ogni titolo è di poco superiore nelle piccole imprese rispetto alle grandi (24,7% contro il 22,2%), le grandi offrono più frequentemente un contratto a tempo determinato (10,3%), mentre le piccole più frequentemente una collaborazione occasionale (10,6%).
Ma, contrariamente a quanto si possa pensare, lo strumento dello stage non è di appannaggio esclusivo dell’impresa privata: uno stage su cinque è stato effettuato in una struttura pubblica. LABITALIA
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