’’Sono dati che non mentono e che rendono chiaro il fatto che a pagare la crisi siano sempre gli stessi: lavoratori dipendenti e pensionati. E’ urgente una riforma del fisco che premi lavoratori dipendenti e pensionati’’. A dirlo è il segretario confederale della Cgil, con delega alle politiche economiche, Danilo Barbi, in merito ai dati sui conti pubblici del 2009 diffusi oggi dall’Istat.La pressione fiscale sul lavoro - ha spiegato il dirigente sindacale - è aumentata non solo per effetto della bassa crescita, ma anche perchè l’unico gettito certo a reggere le entrate e i conti pubblici italiani è quello che proviene dalle buste paga dei lavoratori dipendenti e dai pensionati, dai parasubordinati e, più in generale, dai contribuenti onesti’’.
Ma i dati di oggi, ha sottolineato Barbi, ’’ci dicono anche che l’alta pressione fiscale sul lavoro è un freno alla competitività e alla coesione sociale del sistema-paese, così come la manovra correttiva del governo è sbagliata e ingiusta, proprio perchè non sposta, come hanno fatto gli altri principali paesi europei, il peso del fisco verso i grandi patrimoni, le rendite e le transazioni finanziarie di breve durata, scommettendo però allo stesso tempo su un gettito fiscale ingiustificato e su una previsione di crescita sovrastimata considerando l’assenza di qualsiasi sostegno all’occupazione e alla domanda interna’. REGIONE PUGLIA
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