Per muoversi nel complicato mercato del lavoro del Terzo Millennio non basta più avere un titolo di studio o aver semplicemente ’imparato un mestiere’. Occorre conoscere anche quali strumenti ci sono per aggiornare le proprie competenze, come ci costruisce una buona previdenza, come si fronteggiano i periodi di inattività o di occupazione temporanea. A tutte queste domande risponde ora ’La Guida dei lavoratori 2010’ (Edizioni Lavoro, 327 pagg., 11 euro) scritta da Livia Ricciardi, Mario Conclave, Elio Corrente, Marco Lai. La Guida riporta anche tutte le norme sul lavoro e la previdenza, aggiornate al 2010, e costituisce uno strumento completo di conoscenza e consultazione non solo per chi lavora, ma anche per tutti gli operatori del settore, dagli addetti dei Centri per l’impiego a quelli delle Agenzie private per il lavoro.
Particolare attenzione viene dedicata alla ’crisi dell’impresa’ e agli aspetti ad essa connessi: la cassa integrazione, la mobilità, i licenziamenti collettivi. "In Italia -dicono gli autori- è stato costruito nel tempo un complicato sistema di ammortizzatori sociali, cioè interventi volti a mitigare gli effetti sociali della perdita del lavoro, che, tuttavia, mostra sempre più vistosi limiti". (segue)
(Adnkronos/Labitalia) - Per fronteggiare la crisi economica che si è manifestata dalla seconda metà del 2008, ricordano gli autori, sono stati utilizzati, in questi ultimi mesi, gli ammortizzatori sociali in deroga. Ma questo strumento "si è rivelato l’unico utilizzabile nell’immediato per assicurare la tutela del reddito ai lavoratori colpiti dalla crisi -sottolineano gli autori de ’La Guida dei lavoratori 2010’- si presta però ad alcune critiche non di poco conto, considerando che il sistema degli ammortizzatori sociali è finananziato in via assicurativa con contributi che le imprese pagano all’Inps, mentre il sistema degli ammortizzatori in deroga è a carico della fiscalità generale".
Un capitolo è poi dedicato al lavoro accessorio, introdotto con la Legge Biagi (n.30/03) per far emergere una serie di attività come il lavoro stagionale o ’i lavoretti’ di studenti e pensionati, spesso svolte in nero. Oggi è possibile pagare questi lavori, con dei buoni prepagati (voucher), che includono sia il compenso per la prestazione sia la contribuzione previdenziale.
Il lavoro accessorio, precisano gli autori, può essere utilizzato per lavori domestici, di giardinaggio, di insegnamento privato (ripetizioni), manifestazioni sportive, culturali o fieristiche, consegna porta a porta e vendita ambulante di stampa quotidiana e periodica, attività agricole stagionali (ma solo se svolte da casalinghe, pensionati, giovani), lavori di sabato e domenica svolti da under 25, lavori svolti da pensionati REGIONE PUGLIA
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