a crisi ha cambiato i modelli produttivi e modificato il ruolo dell’impresa, che è diventata sempre più protagonista, accanto ai tradizionali attori istituzionali, nella diffusione di messaggi e valori di civiltà . A 100 anni dalla sua nascita Confindustria ripensa il ruolo dell’imprenditore nella società e presenta il Manifesto della Cultura d’impresa, nell’ambito della IX Settimana della Cultura che si svolgerà dal 14 al 22 novembre, con diversi appuntamenti in molte città italiane.La settimana della cultura d’impresa quest’anno cade in un momento difficile e particolare -ha commentato Alessandro Laterza, presidente della Commissione Cultura di Confindustria - L’anno scorso non sapevamo ancora quali sarebbero state le conseguenze della crisi, ma oggi abbiamo capito chiaramente che il mondo non sarà più lo stesso. Le difficoltà impongono una maggiore responsabilità nei confronti dei lavoratori e delle comunità. Nell’anno del centenario di Confindustria abbiamo pensato, con la Presidente Marcegaglia, di portare a compimento il progetto di un nuovo manifesto della cultura d’impresa. Oggi più che mai - ha continuato Laterza - gli imprenditori devono farsi promotori di valori ispirati al bene comune, alzando la voce, se necessario, per sollecitare politica e istituzioni, e conservando quell’autonomia di giudizio chi ci ha sempre contraddistinto. Questo manifesto è un punto di partenza per una nuova consapevolezza del ruolo dell’imprenditore e dei valori che devono guidare la sua azione: la sostenibilità, il merito, la valorizzazione e il rispetto per le risorse, il legame con il territorio e l’etica delle legalità". Il 15 novembre a Roma si svolgerà l’evento nazionale con gli interventi di Emma Marcegaglia, Stefania Prestigiacomo, Giuseppe Mussari, Alessandro Laterza, Vincenzo Boccia, Pietro Guindani e Ivanhoe Lo Bello.
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