Tornare ad analizzare e discutere le politiche del lavoro, con lo scopo di farle tornare come obiettivi fondamentali di tutte le agende politiche e sociali per il rilancio del paese. Perché il lavoro è sviluppo, è passione, è integrazione, è sostentamento. A volte, purtroppo, le esigenze di governo e Parlamento mettono in secondo piano le politiche per l’occupazione. Invece, è proprio da queste riforme che bisogna basare il futuro sviluppo della nazione, integrando tutte le eventuali trasformazioni del sistema paese a quello che dovrebbe essere uno degli obiettivi, se non l’obiettivo primario, della politica: la piena occupazione dei cittadini". Così i consulenti del lavoro presentano, dalle colonne del quotidiano ’Italia Oggi’, la seconda edizione del ’Festival del Lavoro’, organizzato dalla Fondazione Studi del Consiglio nazionale della categoria, per il 24, 25 e 26 giugno, nella cittadina marchigiana di TreiaCome lo scorso anno, la città sarà invasa da professionisti, studiosi, giuslavoristi, professori universitari, politici e rappresentanti delle istituzioni ma, soprattutto, da tanti spettatori che vogliono tornare a parlare di lavoro e di riforme del Paese.
"Al Festival -si ricorda- si parlerà anche di formazione, istruzione secondaria e universitaria, di previdenza e di un nuovo modello di welfare che tenga conto delle nuove esigenze dettate dal periodo di crisi che stiamo vivendo e affrontando. Per stare vicini alle nuove generazioni, per riabituarle a parlare di lavoro e futuro, sarà molto più stringente la collaborazione con il mondo delle università, in primis l’Università degli studi di Macerata che ha iniziato a elaborare insieme ai consulenti del lavoro il programma scientifico del Festival per renderlo più vicino alle esigenze, alle curiosità e alle domande dei giovani studenti, futuri lavoratori". LABITALIA
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