Ad aprile sono oltre 470mila i lavoratori coinvolti in processi di cassa integrazione che, nei soli primi quattro mesi dell’anno, hanno già perso più di 1,5 milioni di euro, pari a circa 2.600 euro in meno in busta paga. E’ quanto rileva l’Osservatorio cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil nazionale nel rielaborare le rilevazioni Inps sui dati di cassa integrazione ad aprile diffusi oggiSecondo il sindacato, infatti, considerando i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto questo periodo, pari a 17 settimane lavorative, si è determinata un’assenza completa di attività produttiva per oltre 470.000 lavoratori. Quelli invece parzialmente tutelati dalla cig hanno già perso complessivamente circa oltre 1,5 milioni di euro in termini di reddito mentre ogni singolo lavoratore, a zero ore per tutto il periodo, ha già avuto, secondo i calcoli della Cgil, una perdita economica personale certa di 2.600 euro netti.
L’Osservatorio cig della Cgil ha inoltre elaborato un rapporto sulle aziende in cassa integrazione straordinaria ad aprile 2010, da dove emerge che nei primi quattro mesi dell’anno si sono registrati 2.573 nuovi ricorsi aziendali ai decreti di cigs contro i 2.379 ricorsi dell’anno precedente, che registra così una crescita tendenziale dell’8,15% e riguarda 3.860 unità aziendali rispetto alle 3.357 del primo quadrimestre dello scorso anno (+14,98%). Tra le causali significative, in "continuo aumento", riguardano le domande di ricorso al fallimento (+76,29%) e al ricorso al concordato preventivo (+35,38%). Basse invece le domande di ristrutturazione aziendale, solo 65, appena il 2,53% dei decreti, così come le richieste di reinvestimenti e rinnovamento strutturale dell’impresa, solo il 6,11% del totale dei decreti.
Le regioni che fanno registrare il maggiore numero di decreti, sul totale di 2.573 registrati da inizio anno fino ad aprile, sono tutte al Nord: la Lombardia con 792 (550 per crisi aziendale), il Veneto con 354 (248 per crisi aziendale), l’Emilia Romagna con 336 (195 per crisi aziendale) e il Piemonte con 280 (172 per crisi aziendale). Al centro si segnala la Toscana con 171 (101 per crisi aziendale), mentre nel Mezzogiorno c’è la Campania con 105 (70 per crisi aziendale). "Segnali di crisi industriali più consistenti e di vera crisi di prospettiva", commenta il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere. LABITALIA
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