News Lavoro, Imprese, Enti
Bellardi, con documento direttivo Cgil riapre il gioco negoziale
16/05/2011 NP-4174

Il documento Cgil appare interessante, pur se le proposte avanzate non sono chiaramente definite, com’è peraltro normale che accada all’apertura di un negoziato, che questa volta, per di più, si deve svolgere tra le confederazioni, prima che con le controparti datoriali". Così Lauralba Bellardi, docente presso il dipartimento sui Rapporti di Lavoro e sulle Relazioni Industriali all’Università degli studi di Bari, parla con LABITALIA del documento approvato nei giorni scorsi dal direttivo della Cgil, in cui si lanciano anche delle proposte per la contrattazione. Quel che è più importante però -annota Bellardi che è anche presidente dell’Associazione Italiana per lo studio delle relazioni industriali (Aisri)- è che la Cgil abbia preso l’iniziativa di riaprire il gioco negoziale, non solo per uscire dall’isolamento, ma soprattutto per favorire il superamento delle divisioni e definire regole del conflitto, cioè di governo della contrattazione collettiva e dei rapporti sindacali, che disinneschino i recenti conflitti sulle regole, che sicuramente indeboliscono tutti i sindacati, la contrattazione collettiva e, più in generale, le relazioni industriali". Nel dettaglio, per la studiosa, "nel documento varato l’11 maggio la Cgil fa proprie una serie di previsioni dell’accordo quadro del 2009". "Si tratta -precisa Bellardi- di quelle sulla riduzione del numero dei contratti di categoria; sulla funzione del contratto nazionale di categoria di definire trattamenti normativi ed economici applicabili a tutti i lavoratori rientranti nel suo ambito di applicazione; sul doppio livello contrattuale; sull’elemento di garanzia (una voce della retribuzione che sostituisce i premi variabili aziendali per i lavoratori non coperti dal secondo livello) e, in particolare, sull’opportunità di incentivare il decentramento contrattuale". "In cambio di questa adesione, però -sottolinea Bellardi- la Cgil rilancia. Innanzitutto, rivendica, rispetto all’accordo del 2009, la necessità di ’allargare l’esigibilità del secondo livello’, cioè di rendere effettivo lo svolgimento della contrattazione decentrata, anche definendone ambiti applicativi diversi: non solo l’azienda, ma anche il sito, la filiera, il territorio. Questo per evitare, nei settori produttivi, come quelli industriali, nei quali i contratti di categoria prevedono che il livello decentrato sia solo aziendale, che le piccole imprese, che sono la maggioranza della nostra struttura produttiva, siano escluse dalla contrattazione di secondo livello e che ai lavoratori da esse dipendenti si applichino, di conseguenza, solo i trattamenti minimi di categoria". In secondo luogo, prosegue la studiosa di relazioni industriali, "propone una più ampia e innovativa redistribuzione delle competenze fra i livelli contrattuali, finalizzata a rafforzare, e ad incentivare, la contrattazione decentrata". Il documento della Cgil, infatti, "ipotizza contratti di categoria ’meno prescrittivi e più propositivi di una contrattazione di secondo livello sulle reali condizioni di lavoro’; un ampliamento delle materie delegate dai ccnl al secondo livello e infine, in alternativa alla ’rischiosa’ derogabilità in peius delle discipline del ccnl, un’articolazione di queste che assicuri agli accordi decentrati ’la capacità di aderire alle diverse situazioni’". Non solo. Bellardi commenta che, "riproponendo, poi, prevalentemente le soluzioni già indicate nella piattaforma unitaria del 2008, il documento affronta i problemi più delicati, sotto il profilo giuridico, oltre che del rapporto con Cisl e Uil, sollevati dalle intese separate: quello dei criteri di misurazione della rappresentatività sindacale, anche ai fini dell’applicazione erga omnes dei contratti collettivi, e quello della democrazia sindacale, sulla quale richiama ’la necessità di prevedere forme di verifica del consenso dei lavoratori’ sugli accordi da sottoscrivere o già firmati, anche per disincentivare le intese separate". Insomma, un’apertura verso nuove regole della contrattazione che potrebebro essere affrontate, conclude Bellardi, "proprio in occasione della verifica prevista dall’accordo quadro del 2009 per il 2012".
REGIONE PUGLIA

smile99

STAMPA Stampa Questa Pagina
| Invia ad un Amico

[Pagina Precedente] [Chiudi Finestra
]